In questi giorni l’autunno dipinge a tinte forti i nostri parchi, i boschi, la natura tutta: è uno spettacolo straordinario se ci fermiamo a guardare. Se guardiamo dalla finestra di casa o durante una passeggiata vediamo il pennello di Madre Natura che colora con sapienza il mondo persino in città.
E’ commovente, è appassionante, il ritmo delle stagioni ci accompagna nel ritmo della vita. E’ il momento per raccogliersi, prepararsi al prossimo freddo, leggere, senza trascurare le nostre relazioni e gli amici con una gentilezza più profonda, più calda, più attenta. Perché le giornate più corte e il cambio di stagione portano con sé un po’ di malinconia. Siamo tutti più sensibili e un’attenzione affettuosa dalle persone intorno ci aiuta a essere più sereni.
Insieme all’autunno sono cambiate molte cose nella nostra vita, e ora si distinguono sullo sfondo dello schermo esistenziale. Il lavoro si è ridotto per molti, le relazioni umane sono più difficili in un momento così controverso, la vita si confronta nella realtà ambientale e sociale sempre più complicata.
E’ proprio ora che dobbiamo e possiamo tornare a vivere con serenità e apertura. E’ proprio ora che possiamo aprirci a quanto abbiamo intorno. Aprire il nostro cuore. Dei colori naturali d’autunno possiamo gioire con un sorriso, con fiducia, con attenzione ai raggi di sole, agli uccellini che cantano, al vento. Possiamo iniziare subito perché se ci soffermiamo sulla visione d’insieme alimentiamo la sofferenza per la nostra impotenza.
Il segreto sta nell’aprirci al momento, all’istante, a esserci in quello che stiamo facendo. A vedere oltre che guardare, a sentire oltre che udire, a relazionarci oltre che passare. Una piccola gioia che possiamo dare a una persona al mattino, aiutare a lenire la sofferenza di qualcuno al pomeriggio, fermarci ad ammirare la natura e trasmettere questa gioia. Qualche piccolo momento di sollievo quando possiamo, se lo facciamo tutti, milioni di persone staranno meglio nel mondo. Questo è il segreto, iniziare subito, proprio adesso, proprio qui dove siamo.
Se ci stiamo chiedendo come si fa, la risposta è semplice: esserci. Come facciamo a esserci? Dobbiamo fare attenzione. Ovvero aprire i nostri sensi, vedere, sentire, capirci, allentare, lasciare emergere le nostre intuizioni, respirare, cercare armonia e bellezza e lasciare cadere i conflitti. Collaborare, sorridere, aiutare qualcuno, fermarci, stare nella natura, fare una pausa. Rilassare i muscoli tesi del viso. Smollare. Esserci. Stare.
Il presente è ricco di potenzialità. E’ il solo tempo che abbiamo a disposizione. Lasciamo questa attesa continua per chissà che cosa. La vita è adesso, qui, proprio dove siamo. Con le nostre imperfezioni e sofferenze. Ma è quello che abbiamo. Stiamoci dentro e guardiamo bene prima di denigrare. Forse è proprio ora l’occasione per stare bene, per rinascere, per stare insieme. Per esserci completamente, con tutto il cuore, con tutti noi stessi.
Alimentiamo la bellezza e l’apertura del nostro cuore, proprio ora
Quando guardiamo indietro alla nostra esperienza passata, possiamo vedere molto chiaramente la sua natura effimera e onirica. Eppure quando guardiamo avanti, quando guardiamo al futuro, in qualche modo (e questo è il grande incantesimo) rimaniamo abbagliati da tutte le possibilità che ci aspettano come se il prossimo evento della nostra vita, la prossima situazione, il prossimo progetto, la prossima relazione, il prossimo pasto, anche nella meditazione, il prossimo respiro… viviamo le nostre vite in attesa della prossima esperienza come se quella che sta arrivando finalmente fosse quella giusta per noi. La cosa strana è che niente fino ad ora ha portato quel senso di completamento o di vero appagamento. Allora perché siamo così sedotti nel pensare che il prossimo momento lo farà? Questo è un fenomeno molto strano.
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