Meravigliosa Bangkok
sospesa nel tempo
Visitare Bangkok è un’esperienza mistica e cruda: si saltella avanti e indietro nel tempo ad ogni angolo. Da una parte pagode dorate, sacri Buddha, statue di demoni-guardiani, palazzi imperiali e un numero incalcolabile di Wat, cioè di templi. E poi c’è l’altro volto della capitale della Thailandia, con il caos, la vita notturna, i negozi pieni di imitazioni. E’ una metropoli che ama gli opposti, l’apparente e l’invisibile, quello che si vede e quello che si può solo intuire. Si viaggia sempre così tra metafore e realtà a Bangkok, intrigante e caotica, opulenta e misera. Visitare Bangkok è sempre una grande sorpresa perché è una metropoli che ama gli opposti: e un viaggio fisico ma anche il metafisico.
Il doveroso debutto deve essere nella Città Vecchia, dove Bangkok ha l’aria panciuta che scava il grande fiume che l’attraversa prima di correre giù, verso il mare. Tappe obbligatorie o solo le più pubblicizzate: il veneratissimo tempio di Wat Phra Kaeo, il luogo più santo della Thailandia, poi il Phra Si Rattana Chedi, con un frammento dello sterno di Buddha, il Gran Palazzo dove risiedevano i re del passato, quindi Wat Pho, con il centro di medicina tradizionale, i palazzi coloniali di Farang, il Tempio dell’Aurora ricoperto di ceramiche e Chinatown, brulicante e movimentata, da disorientare. Ma è l’intera Bangkok che si fa guardare, amare e odiare.
Incredibile Bangkok
eccessi e controsensi
Ti stupisci in ogni momento nel visitare Bangkok guardando, da una parte, i grandi neon di magazzini commerciali dove si celebrano i lussi del capitalismo e dall’altra le luci di lampade a olio nelle case più modeste. Nelle case bruciano i bastoni d’incenso offerti agli spiriti tutelari a fianco di altarini dedicati a Buddha, mentre negli hotel luccicano marmi e maniglie dorate e rumoreggiano schermi al plasma. E stai al riparo quando il monsone scende a catinelle ma a Bangkok si allagano le strade. Bangkok è una città con i piedi per terra, pronta alla crescita e al progresso, ma ha le gambe perennemente a mollo.
Ma com’era Bangkok?
il passato tra i suoi palazzi
Ma questa è solo la città contingente, alle prese con il quotidiano. Basta uscire dall’ovvio e dall’apparente, e ti appare chiara la Bangkok cresciuta prima dei vacanzieri “tutto compreso” e prima dei soldati yankee che venivano qui, negli anni 60/70, per dimenticare le brutture della guerra del Vietnam. Bangkok non era ancora l’attuale groviglio di cemento, rumore e fili elettrici. La gente faceva battaglie con gli aquiloni davanti ai templi buddisti. Poi arrivarono gli europei e arricchirono Bangkok con palazzi neoclassici. Chissà com’era senza tutte queste auto, senza il rumore.
Gli opposti si attraggono
Bangkok è fatta così…
Ci pensa il tramonto a riportare alla Bangkok di oggi, ai suoi miraggi e ai suoi guai. Le chiatte cariche di riso e legname che scivolano lungo il Chao Praya, i tuk-tuk che corrono nel traffico come bolidi a tre ruote, i locali hard dai nomi banali e gli adolescenti che vanno alla conquista della downtown. Contrasti traumatici? Neppure tanto: i Thai concepiscono la vita come un’incessante negoziazione tra due forze che si oppongono, si urtano e si completano.
Imparare a conoscerla
abituarsi a contrattare
Conoscendo Bangkok si impara presto ad apprezzarne il meglio e a perdonarle il peggio. Diventa un passatempo andare a scovare le residenze art dèco in New Road, Silom Surawong o Triptech Road: un divertimento per fare acquisti lungo Silom Road, la grande arteria commerciale e un’esperienza salier sui nuovi Skytrain, e guardare così la città dall’alto. Si finisce con il comperare e contrattare tutto: l’amore e le scatole laccate, i dipinti naif e la corsa su un moto-taxi per aggirare il traffico.
Commentaires